Storie riciclate (una selezione)


Quest'anno abbiamo partecipato al concorso "Storie riciclate con stile",  promosso da Amiu con il sostegno di CONAI e dei Consorzi della filiera del riciclo degli imballaggi di vari materiali (CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVE, RICREA e RILEGNO) e realizzato da ANDERSEN. Tale attività ha previsto la creazione di storie a partire da un modello dato, seguendo l'impostazione dei celebri "Esercizi di stile" di Queneau. 
Uno dei nostri lavori è stato selezionato e pubblicato nel libro che raccoglie i racconti migliori e naturalmente ne andiamo fierissimi. 
Qui di seguito abbiamo trascritto alcuni esempi. Il primo naturalmente è quello selezionato, di Gaia Macassaro!

IN VERSI
È un giorno quasi sera, 
si respira un'insolita atmosfera.
 
Sulla lunga strada che porta fuori città,
 
va veloce un autobus con grande agilità.
 
A bordo c’è un gruppetto assortito 
che è meglio non tenere unito 
C'è Acciaio un grande duro,
 
con lui, tutti sono al sicuro.
 
Vetro, invece, è trasparente,
 
dal collo lungo e prominente. 
Ecco poi Plastica, una tipa polivalente, 

morbida e resistente. 
Alluminio, inoltre, è un tipo brillante 

con lui se ne combinano tante . 
Carta e Cartone sono due gemelli,
 
curioso e inseparabili fratelli.
 
Poi c’è Legno, l’insostituibile,
 
nodoso e indistruttibile.
 
Infine c'è Umido metropolitano,
 
sempre sorprendente come un vulcano. 
Ma all'improvviso il pullman rallenta,
 
sbuffa crepita e non funzionante diventa. 
"Mi dispiace ragazzi, adesso si scende."
 
dice il conducente, mentre si arrende.
 
"Nessun problema, non ti arrabbiare." 
dicono in coro, quasi ad urlare.
 
Così ognuno va per la propria via,
 
per trovarsi con i suoi simili in buona compagnia!
 
GIALLO
Era tardo pomeriggio, quasi sera. I fari dell’autobus illuminavano la strada semibuia e riuscivano a stento a superare la densa nebbia. 
Dopo una lunga giornata di lavoro un gruppo di amici si era riunito sull’autobus che portava fuori città; all’interno del veicolo l’aria era tiepida, anche se dai finestrini ogni tanto arrivava qualche spiffero gelido che faceva rabbrividire tutti. 
A un tratto si sentì un rumore talmente forte da sembrare un’esplosione e di colpo l’autobus si fermò. Il forte vento fischiava infrangendosi sul vetro anteriore del veicolo. L’angoscia si depositò ovunque come una polvere sottile. Nessuno osava muoversi. 
Il primo a scendere per andare a vedere cosa fosse successo, l’unico coraggioso, fu Acciaio, un vero duro, che venne immediatamente inghiottito dalla nebbia, come se il vento l’avesse portato via. Accadde lo stesso ad Alluminio, un tipo brillante e intraprendente. Visto l’accaduto i rimanenti Vetro, Plastica, Carta e Cartone, Legno, Umido Metropolitano e il conducente decisero di scendere tutti insieme e di andare a controllare il motore e capirono che era stato manomesso appositamente da qualcuno. Rientrati nel veicolo iniziarono a domandarsi chi potesse esser stato mentre ispezionavano l’autobus e il motore. Sentirono tutti un odore pungente e molto sgradevole provenire dalla maniglia del cofano, dove trovarono diverse impronte. 
Al conducente venne in mente che da qualche giorno la signora Discarica aveva iniziato a lamentarsi del fatto che le arrivava una quantità immensa di rifiuti, perciò pensarono che la colpevole fosse stata proprio lei e non sbagliarono. 
Trascorsero la notte all’interno dell’autobus e il giorno dopo compirono delle indagini approfondite e alcuni esami grazie ai quali arrivarono alla conclusione da loro sospettata. 
Le intenzioni della signora Discarica non erano affatto malvagie, infatti il suo scopo era quello di dare nuova vita ai rifiuti mediante la raccolta differenziata e di farne comprendere l’importanza. 
Così gli amici si salutarono e ognuno prese la propria strada, quella indicata dal destino di ciascuno di loro. 

FANTASCIENZA
Un giorno, tardo pomeriggio quasi sera. 
Un' atmosfera irreale, appare una brillante luce nel cielo. 
L' astronave solca veloce lo spazio che porta fuori dalla galassia. 
A bordo, dopo una lunga giornata di lavoro alla Stazione Spaziale Intergalattica, un gruppo di alieni provenienti da pianeti differenti chiacchierano piacevolmente. 
Acciaio è un tipo tosto, un vero duro abituato a lottare in un pianeta spesso invaso da conquistatori; Vetro è frutto di una tecnologia molto sofisticata; Plastica è un droide assemblato attraverso il recupero di rifiuti intergalattici; Alluminio è fiero del suo cervello positronico; Carta e Cartone sono inseparabili a causa di un esperimento fallito che li ha condannati ad essere simbionti. 
Legno è purtroppo destinato a scomparire a causa della sua vulnerabilità; Umido Metropolitano è sempre in pericolo di vita a causa del suo potere di generare nuovi esseri viventi e per questo è estremamente ricercato. 
Sono diversi l’uno dall'altro ma per il bene dell'Universo è importante che continuino a collaborare. 
Questo lo sa bene chi l'Universo vuole distruggere. 
Ma la loro collaborazione sarà possibile solo se loro si separeranno. 
Il comandante della Stazione Spaziale Intergalattica ha assegnato ad ognuno di loro una missione differente, in una galassia differente. 
Quando l'astronave si fermerà i sette amici si dovranno separare per sempre: sarà il loro modo di collaborare al bene dell'Universo. 

HORROR
E' una notte buia e tutto è dominato dal silenzio. 
Tutto tace. Un pullman nero, scassato e cigolante, si dirige lentamente lungo una strada sterrata che porta fuori città. 
A bordo, dopo una lunga giornata di lavoro , un gruppo di strane persone: Acciaio , un tipo duro con una grossa cicatrice sulla guancia ; Vetro , un tipo tagliente e con uno sguardo agghiacciante a causa del suo occhio finto; Plastica , una tipa trasandata , con uno sguardo fisso nel vuoto assomigliante a quello della bambola assassina ; Alluminio, avente al posto della mano un uncino fatto del prezioso metallo; Carta e Cartone sono due gemelli che solo a guardarli ti fanno venire i brividi per la loro pelle bianca e rugosa ; Legno, grosso e senza una gamba ; infine c'è Umido Metropolitano, un tipo tutto tatuato con una catena in vita come cintura. Sono diversi uno dall' altro , sono amici anche per questo. 
Ognuno sa fare qualcosa di speciale, ognuno ha delle caratteristiche proprie ed è utile in modo differente agli altri. 
Sono un bel gruppo. 
Quella notte lungo quella desolata strada all'improvviso il pullman sbuffa, rallenta, crepita e ad un tratto si ferma. 
A questo punto, il conducente, del quale avevano fino ad ora visto solo il lungo impermeabile nero ed il grosso cappello a falde, si volta verso di loro, e con i volti pietrificati e lo sguardo fisso scoprono che in realtà il conducente non era altro che uno scheletro con una lunga falce in mano. 
Rivolgendosi a loro con una voce rauca e profonda, gli comunica che non c'è più niente da fare e che devono scendere. 
Balbettando ed ancora scossi scendono dal pullman e si avviano ognuno verso il proprio destino, ma strada facendo si rendono conto che solo attraverso una fine orrenda (qualcuno verrà triturato, altri sciolti nell'acido oppure tagliuzzati) potranno diventare orripilanti zombie ed avere così una nuova raccapricciante vita. 

INCERTEZZA 
Un giorno, non ricordo bene se era mattina, pomeriggio o sera, vidi un pullman filare lungo la strada con all' interno un gruppo di amici, forse. Acciaio, un tipo tosto, poi se non sbaglio c'era anche plastica che è resistente e forse anche morbida, Alluminio, un tipo molto brillante, o almeno credo. Poi c'erano anche carta e cartone, due gemelli che all' apparenza sembrano abbastanza tenaci ma non saprei dirlo con certezza, c,era Legno, un tipo tutto d'un pezzo, insostituibile e forse anche nodoso e per finire c'era Umido Metropolitano Imprevedibile e suppongo anche sorprendente. 
Sembra che ognuno sappia fare qualcosa di speciale ed ognuno ha le proprio caratteristiche proprie ed è utile in modo differente dalgli altri. Forse sono una bella compagnia. 
Quel giorno, d'improvviso il pullman cominciò a sbuffare, rallentare e si ferma.. Forse era rotto, ma non potevo di certio dirlo con certezza. Il conducente si voltò verso loro e mi sembra gli disse di scendere, e loro, scesero senza alcun problema, o almeno credo, non saprei. 
Acciaio, Vetro, Plastica, Alluminio, Carta e Cartone, Legno e Umido Metropolitano forse sanno che fare, ognuno ha un compito, una missione e forse un obbiettivo. E' il loro destino, e sembra che lo sappiano, solo se ognuno sarà al proprio posto è possibile che tornino ad essere utili. Gli amici si salutarono e ognuno per la propria strada, forse quella giusta. Forse il loro destino