Visita al 118

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 Il giorno Martedì 21 Aprile, dopo aver affrontato con coraggio la terribile verifica di storia per un' ora  intera, accompagnati dalle professoresse Costa e Cavallin, ci siamo recati alla centrale del 118 in Largo Rosanna Benzi, in via S. Martino.
Per arrivarci abbiamo preso in piazza Sturla il 45 e siamo scesi proprio accanto all' ospedale. Arrivati sul posto ci ha accolti il dottore Lorenzo Borgo, il quale, in precedenza, ha lavorato in terapia intensiva, mentre attualmente è il medico del 118. Ci ha fatto accomodare in una sala dell' edificio, dove ci ha raccontato la storia e il funzionamento della centrale, con tanto di immagini proiettate sul muro, che rendevano il tutto più interessante e coinvolgente.
La storia inizia nel 1981 quando una bomba, a Bologna, più precsamente in una stazione, uccide 74 persone e provoca 147 feriti. Così un gruppo di infermieri, di un ospedale lì vicino, hanno soccorso i feriti e li hanno adagiati prima su delle barelle e poi su dei pullman di colore rosso, cioè gli antenati delle ambulanze, i quali hanno trasportato i feriti in vari ospedali. Da quel momento, è nato il 118, cioè un' associazione che, con dei mezzi di trasporto appropriati, si occupa di intervenire in caso di emergenza. La centrale identifica il livello di urgenza e la gravirtà della situazione, suddividendo i diversi casi in.
- CODICE VERDE ovvero poco critico
- CODICE GIALLO cioè mediamente critico
- CODICE ROSSO, in pericolo di vita.
In questi casi, molto differenti fra di loro, anche il mezzo è diverso.
Se l' emergenza è di codice verde o giallo, si manda solo l' ambulanza, se invece è  di codice rosso, arriva ul' ambulanza accompagnata da un automedica, che porta al suo interno un medico qualificato e un infermiere che lo aiuta quando arriva sul posto. In alcuni casi, quando si presenta un' emergenza in una zona impervia, si interviene con l' elicottero, un mezzo molto costoso che non può mancare nei mezzi di trasporto del 118.
Quando si verifica una chiamata, sei operatori di cui un medico ti pongono delle domande, per completare il protocollo DISPATCH, dove sono elencati tutti i procedimenti che l'operatore deve seguire per calmare,aiutare e per ricevere informazioni fondamentali dall'utente che ha bisogno di soccorsi.
Dopo averci spiegato la storia e come avviene una telefonata al 118, Lorenzo ci ha portato nella sala in cui avvengono le chiamate di emergenza per assistere alle telefonate che le persone in pericolo compiono quando hanno bisogno di aiuto.
In seguito ,il dottor Lorenzo ci ha spiegato come comportarsi quando una persona si sente male. Ad esempio, se una persona non respira più, bisogna fargli il massaggio cardiaco esterno, cioè bisogna comprimergli il torace 100 volte al minuto, intrecciando le dita di entrambe le mani una sopra l'altra. Abbiamo parlato inoltre di comne comportarsi in caso di ferite,ecchimosi, ematoma,trauma cranico e ustioni.
Quest'ultime possono essere di tre tipi:
- di primo grado, cioè l'arrosamento dell'epidermide
-secondo grado, l'arrossamento con bolle
-terzo grado,la carbonizzazione della pelle
In tutti e tre i casi, bisogna mettertci sopra dell'acqua fredda.Infine, il dottor Borgo,ci ha spiegato che se una persona sta soffocando, bisogna provare una manovra di disostruzione: cioè, per prima cosa bisogna incoraggiare la persona che ne è vittima a tossir, se non lo fa o non emette rumori respiratori,bisognerebbe inclinarla in avanti e darle cinque colpi sulla schiena,ma su questo i medici hanno seri dubbi perchè potrebbe peggiorare la situazione.Per questo è stato consigliato un metodo più efficace ovvero abbracciarlo da dietr,circondando l'addome e afferrare le mani a pugno comprimendo con forza.
Dopo averci spiegato ciò, il dottor Borgo ci ha salutato e noi siamop tornati a scuola a piedi!
E' stata un' uscita molto interessante e istruttiva le cui nozioni, potrebbero essere utiili se per disgrazia, ci dovessimo trovare in una situazione di emergenza.